Niños a la conquista de sí mismos con la vida práctica

Abstract

L’autrice studia il campo di applicazione delle attività della «vita pratica» sviluppate da Maria Montessori, che costituiscono i fondamenti principali nella Casa dei Bambini (3-6 anni). Queste sono sovente considerate meno importanti delle altre attività in quanto non sono strettamente congiunte all’apprendimento accademico di base. Dopo averne spiegato le origini, l’autrice presenta varie definizioni, soffermandosi sulla differenza tra i «giochi di far finta» e le attività della vita pratica. Dopo aver commentato le classificazioni più importanti, presenta gli obiettivi che queste attività raggiungono affinché la personalità del bambino si sviluppi in maniera integrale. Ciò viene mostrato tramite numerosi esempi osservati in tutto il mondo. È dimostrato che le attività della «vita pratica» rispondo alle profonde necessità che il bambino ha di muoversi e lavorare facendo uso delle sue grossolane abilità motorie. Si sottolinea il nesso tra questo lavoro e lo sviluppo del pensiero matematico, che mostra come queste attività sviluppano le funzioni esecutive del cervello. Spesso l’adulto, cercando di evitare di far stancare il bambino, produce l’effetto contrario e dunque non gli permette di produrre lavori autentici, come al bambino piacerebbe. Vengono analizzate le preparazioni necessarie dell’ambiente e del modo di presentare queste attività. C’è un interesse particolare nell’analisi e nell’economia dei movimenti, temi prediletti da Maria Montessori. L’autrice descrive anche i principi più importanti che devono guidare la selezione dei materiali, che diversamente da altre aree del lavoro non sono scientifiche e dunque lasciano maggiori opportunità di creatività alle maestre.